Truffe nigeriane
E’ un fenomeno ormai datato ma che continua a mietere vittime. Il meccanismo in fondo ha ben poco a che fare con internet, nel senso che utilizza la rete solo come principale strumento di comunicazione ma in realtà sfrutta due esche psicologiche irresistibili: 1) diventare ricchi velocemente e senza fatica 2) ovviamente "noi" siamo speciali, diversi da tutti gli altri, ci siamo meritati una grande fortuna. Nella nostra casella email improvvisamente arriva un messaggio, da un perfetto sconosciuto. Costui si presenta come avvocato, dipendente di una banca, figlio di un dittatore tragicamente scomparso oppure erede di un cospicuo patrimonio (di norma stiamo parlando di decine di milioni di dollari). Il mittente dichiara di avere la possibilità di sbloccare questa montagna di soldi ma ha bisogno di un piccolo aiuto, di solito nel suo paese c’è una guerra civile o qualcosa del genere quindi ha bisogno di noi: ha bisogno di una persona affidabile in occidente dove dirottare temporaneamente questa fortuna per entrarne in pieno possesso; insomma ha bisogno di un complice affidabile con un contro corrente in occidente, lui (o lei) provvederà all’emissione di un bonifico internazionale mettendo sul conto i soldoni. Naturalmente lui si fida ciecamente di noi e quindi sa che, una volta completata la transazione, noi gli restituiremo i soldi trattenendo una provvigione per il disturbo. Ci sono numerose varianti della truffa ma tutte hanno in comune una particolare generosità dato che la commissione va dal 10 al 40% dell’importo totale. Ricapitoliamo: una persona che vive in un paese colpito da una guerra civile o qualche simile tragedia conosce il luogo dove un vecchio pirata ha nascosto il tesoro, quello che sui libri di avventura è segnato con la X sulla mappa. Ha paura di prendere personalmente il malloppo perché le autorità del suo paese glielo confischeranno subito e quindi si fa venire l’idea geniale: spostare il bottino in un paese civile e sicuro per poi scappare in occidente e recuperarne una grossa fetta. Fin qui potrebbe sembrare quanto meno logico, come trama di un film potrebbe stare in piedi ma … questo fortunato (o sfortunato, a seconda dei punti di vista) a chi decide di rivolgersi? Proprio a noi! Guarda un po’ con qualche miliardo di persone che abitano in occidente o in paesi cosiddetti civili lui decide di rivolgersi proprio a noi. E come ci ha trovato? Con una ricerca su internet! Andiamo! Qui con tutta la buona volontà la trama si indebolisce tantissimo, eppure eppure …. in molti ci credono o almeno ci hanno creduto in passato. Andiamo avanti: vediamo quali sono i passi successivi della truffa. Dopo aver risposto alla prima email il nostro amico normalmente chiede un numero di fax per far arrivare un po’ di documenti (che effettivamente arrivano, ho sperimentato personalmente un paio di questi casi). Ovviamente dobbiamo fargli avere il numero del nostro conto corrente in modo che lui possa preparare il bonifico internazionale ma, di solito a questo punto, comincia a sorgere qualche intoppo, qualche piccola difficoltà . Niente di importante ma improvvisamente il nostro povero ricco si trova bloccato e comincia ad aver bisogno di soldi. Piccole cifre, per carità . Qualche decina, centinaia di euro che gli servono per corrompere un funzionario di una banca oppure della dogana un po’ troppo diligente, oppure per preparare qualche altro misterioso documento, un certificato di morte, un passaporto. Lui è ricco, ma il tesoro è ancora sepolto quindi queste piccole somme dobbiamo anticiparle noi, un piccolo, piccolissimo anticipo spese di fronte all’enorme bottino che ci aspetta alla fine della transazione ……. Se la truffa fosse tutta qui sarebbe semplicemente ridicola ma purtroppo ci sono stati in passato casi finiti più tragicamente; persone particolarmente ingenue o credulone hanno abboccato al punto da affrontare viaggi in paesi africani ottenendo non una facile ricchezza ma un bel carico di legnate e una rapina vera e propria, in senso fisico. Ma chi può essere così ingenuo da abboccare a una bufala del genere? Tanti, tantissimi. Il fenomeno sembra in declino ma ancora oggi si stima che il "giro d’affari" creato da questa bella trovata si aggiri sui 100 milioni di dollari l’anno. In Nigeria (paese particolarmente attivo con questa truffa) esiste una legge, la 419, che cerca di colpire gli autori di queste mail, purtroppo non sempre con buoni risultati. zerodelta